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REGIONE MARCHE, Bando per "SERVIZI IN CLOUD PER BUSINESS CONTINUITY, DISASTER RECOVERY E PER FAVORIRE LO SMART WORKING NELLE P.A. DEL TERRITORIO"

Al fine di supportare la PA locale, la Regione Marche ha previsto, in attuazione all’Asse 2 “Migliorare l'accesso alle tecnologie dell'informazione” del POR MARCHE FESR 2014-2020 un Bando per la concessione di contributi in favore di Comuni della Regione Marche, che prevede il finanziamento di progetti finalizzati alla realizzazione e al dispiegamento di infrastrutture cloud.

L’intervento si colloca nell’ambito dell’Asse 2 OS 6 Azione 6 2 Intervento 6 2 1 B “Azioni a supporto dell’integrazione dei sistemi della PA locale per la gestione dei servizi di E_Government e si inserisce nell’ambito del Progetto Elaastic approvato con DDPF n 78 /INF del 10 07 2018 e in corso di realizzazione. Obiettivi dell’intervento sono i seguenti:

  1. Aiutare le PA del territorio regionale a mettere in sicurezza presso Regione Marche i loro dati e il loro patrimonio di servizi
  2. Consolidare i CED delle PA del territorio presso le Infrastrutture del Regione Marche
  3. Sostenere gli Enti locali del territorio nel consolidamento della nuova modalità di lavoro in Smart Working grazie all’erogazione dei servizi dei backoffice in modalità cloud al fine di garantire in modo efficace la continuità dell’azione amministrativa e al tempo stesso facilitare e consolidare un processo di trasformazione digitale e organizzativa della Pubblica Amministrazione, riducendo i costi di funzionamento, nell’ottica di un più ampio recupero economico e sociale del territorio

Il contributo concesso sarà impiegato coerentemente alla strategia IT 2020-2025 del Comune di Fano, al momento in fase di adozione, nella quale è previsto un modello misto di “cloudizzazione” dei servizi informatici in funzione dei vincoli infrastrutturali e applicativi presenti.

L’attuale fase emergenziale pandemica ha evidenziato i limiti, come anche i vantaggi, di soluzioni organizzative basate sul cosiddetto smart working o lavoro agile. È evidente che non può trattarsi esclusivamente di un problema legato alla connettività lato organizzazione e dipendente ma tale scelta (a meno di emergenze del momento) deve essere sostenuta da una infrastruttura in grado di garantire non soltanto performance adeguata ma un livello di sicurezza superiore.

Come anticipato, lo smart working diffuso pone evidenti problematiche legate allo spostamento delle logiche di sicurezza da una visione centrata sul network ad una, più conforme ai tempi, visione centrata sul dato. Il trasferimento senza le dovute accortezze, regolamentazioni, sistemi di controllo, monitoraggio, filtering e, nei casi estremi, anche blocco, può esporre l’amministrazione a rischi non accettabili in termini di regolamentazione nazionale ed europea, come anche a problematiche reputazionali e di immagine.

Per questo motivo l’investimento del contributo è servito all’acquisizione di un sistema in grado di garantire un livello di sicurezza adeguato e conforme alla disciplina sulla protezione dei dati personali a prescindere dalle modalità di lavoro (in presenza o agile), dal posizionamento fisico del personale dipendente (in ufficio o in mobilità) e delle applicazioni utilizzate.

Sono stati introdotti ulteriori strumenti di verifica, monitoraggio, controllo e soprattutto difesa rispetto all’utilizzo dei sistemi personali, notoriamente non sottoponibili alle policy di sicurezza dell’organizzazione. Per questo motivo il passaggio ad un sistema di fase elevata è la soluzione ottimale poiché permetterà al personale comunale di lavorare come i colleghi delle multinazionali già da tempo in modalità smart.

Fano, 06/11/2021
Sistema Informativo Comunale

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