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Candidatura di Fano Capitale Italiana della Cultura 2021

Contributo a cura di Diocesi di Fano - Fossombrone - Cagli - Pergola

La Diocesi di Fano Fossombrone Cagli Pergola, informata della candidatura della città di Fano a Capitale Italiana della Cultura 2021, intende esprimere alla Municipalità, alla quale va il plauso per questa iniziativa, la propria collaborazione nella realizzazione di quello che sarà il dossier che accompagnerà questa candidatura, esprimendo una serie di idee scaturite dagli organi culturali che animano questa curia vescovile e che potrebbero legarsi alle linee guida presentate durante l’incontro tenutosi alla Sala Verdi lo scorso 17 gennaio in merito a questa iniziativa.

La diocesi, oltre a vantare una parte cospicua delle evidenze storico - artistiche di Fano e dei territori circostanti che si sviluppano lungo la via Flaminia e lungo la valle del Cesano (basti pensare alle numerose chiese presenti e alle opere d’arte in esse conservate), annovera al suo interno una serie di istituti culturali (Ufficio Diocesano per i Beni Culturali, Museo - Archivi Storici – Biblioteca Diocesani, Istituto Diocesano di Musica Sacra, Cappella Musicale del Duomo) che da anni si adoperano al lavoro di salvaguardia, conservazione, studio e divulgazione del proprio patrimonio che spazia dall’architettura, all’arte, alle fonti documentarie, alla musica.

In questo territorio alto-marchigiano, di cui Fano è il naturale sbocco al mare, l’impronta lasciata dal grande architetto Vitruvio è prepotente. Sono lì a dimostrarlo le indicazioni lasciateci dall’architetto medesimo nel suo De Architectura; la chiesa pentapolitana di Sancta Maria Rotunda, prima cattedrale di Fano rasa al suolo da Totila; la presenza inequivocabile di rimandi bramanteschi e pierfrancescani ancora leggibilissimi riguardanti il progetto del Mausoleo dinastico di Federico da Montefeltro (Tempio rotondo-quadrato); gli sviluppi che ne seguirono come, ad esempio, la chiesa di Santa Maria di Orciano di Baccio Pontelli voluta dai Della Rovere. Le teorizzazioni vitruviane furono sempre vive in questa terra, ed anche se con l’imperatore Costantino trasmigrarono, com’era ovvio, nell’Impero Romano d’Oriente, diventando supporto essenziale per l’architettura religiosa di Bisanzio, esse tornarono trionfanti con la cultura bizantina, in epoca ravennate e carolingia, lasciando esempi architettonici di rara bellezza: San Claudio al Chienti, Santa Croce a Sassoferrato, Santa Maria delle Moie in comune di Maiolati Spontini, San Vittore delle Chiuse a Genga, San Giusto in San Maroto a Pievebovigliana, ed altro.

Sulla base di questi rimandi e legami si potrebbero organizzare:

- percorsi tematici che, partendo da Fano, permetterebbero ai turisti di conoscere la città e il territorio circostante (Orciano, Mondavio, Urbino, Cagli, Fossombrone, ecc.) da diversi punti di vista (storico-artistico, eno–gastronomico, delle tradizioni, ecc.). I percorsi potrebbero essere condotti da guide specializzate e autorizzate da questa diocesi, per quanto concerne le opere di propria appartenenza, oppure attraverso l’utilizzo di nuove App per smartphone, che permetterebbero al turista di muoversi liberamente alla scoperta del territorio tramite supporti informatici (audio/video attivabili attraverso QR Code, con ricostruzioni tridimensionali di ambientazioni di siti archeologici e artistici) per visitare i principali monumenti, nell’ottica di parametri richiesti quali innovazione tecnologica, sostenibilità ed accessibilità.

Ma quando a Fano si parla di Vitruvio il rimando più diretto restano quasi sempre le evidenze archeologiche presenti sotto la Chiesa di Sant’Agostino, credute per lungo tempo essere i resti della Basilica Vitruviana o addirittura del Tempio della Fortuna: il dubbio resta e probabilmente serviranno altre scoperte per avvicinarsi sempre più alla verità.

In merito alla Chiesa di Sant’Agostino i lavori di ristrutturazione che la Diocesi intende avviare, già dalla prossima estate 2020, su questo manufatto per riqualificarlo e farlo diventare, in un futuro molto prossimo e dopo lunga chiusura al pubblico, il nuovo Museo Diocesano, potrebbero prevedere, sentito anche il parere dei progettisti, una temporanea sospensione nella seconda parte dell’anno 2021 ed accogliere un evento espositivo interattivo:

- una mostra delle principali opere pittoriche un tempo collocate all’interno della chiesa, tra cui anche l’Angelo custode del Guercino; l’immobile, non ancora finito di sistemare, avrebbe il vantaggio, in quanto “cantiere di lavoro” (una sorta di work in progress), di poter diventare un suggestivo luogo museale: un “contenitore grezzo” nel quale far dialogare l’arte espressa da questi dipinti, che tornerebbero per l’occasione nella propria sede d’origine (opere di artisti quali Guercino, Ceccarini, Gemignani, Alberi, ecc.), con la ricostruzione virtuale, attraverso supporti multimediali realizzati con l’avvallo di computer grafica, sistemi olografici, o altre tecnologie, di come doveva essere il Sant’Agostino prima delle pesanti distruzioni subite nell’ultimo grande conflitto mondiale. Il tutto, ovviamente, garantendo le dovute tutele e garanzie in materia di sicurezza.

Sempre sulla scia di Vitruvio e dei resti archeologici presenti sotto la Chiesa di Sant’Agostino altre iniziative realizzabili potrebbero essere:

- la pubblicazione, con relativa presentazione, del libro curato da Massimo Bonifazi, archivista collaboratore di questa Diocesi, titolato Il Fanum Fortunae Metaurense. Tra ricerche d’archivio e speculazioni empiriche. Lo studio è stato realizzato grazie alla consultazione di fonti edite ed inedite, la maggior parte delle quali estrapolate da manoscritti federiciani risalenti ai secoli XVI, XVII, XVIII e XIX. Tema ampiamente dibattuto e sviscerato dai molti storici fanesi, e non, costoro, “interrogati” in proposito, si sono espressi taluni identificando le vestigia romane conservate sotto il complesso monastico di Sant’Agostino o come l’antico Tempio della Fortuna, o come la Basilica Vitruviana. Oltre alla consueta pubblicazione cartacea potrebbe essere realizzato un video-documentario da far diffondere, prevalentemente, nei diversi plessi scolastici fanesi;

- contestualmente alla presentazione della suddetta pubblicazione-documentario, si potrebbe allestire una mostra dedicata ai manoscritti della Biblioteca Federiciana di Fano dai quali sono state evinte molte inedite notizie pubblicate nello studio del Bonifazi, la maggior parti delle quali, come si è detto, sono dedicate al complesso di Sant’Agostino ed alla questione, ancora aperta, dell’attribuzione delle sottostanti vestigia. Il percorso espositivo, oltre alle opere presentate ed alla consueta cartellonistica didascalica, potrebbe avvalersi anche dell’utilizzo di strumentazione tecnologica per creare percorsi multimediali e ricostruzioni virtuali in grado di aiutare e coinvolgere il visitatore fruitore della mostra, grazie alla collaborazione con la fanese software-house Record Data s.r.l.

Infine architettura (Vitruvio) e musica, da sempre arti profondamente legate e per molti aspetti affini. Fin dall’antichità si è parlato, discusso e sperimentato molto su questo argomento, tanto interessante quanto vasto. Molti sono stati gli architetti o i musicisti di ogni tempo che hanno provato ad inserire l’una nell’altra, certi dell’esistenza di un parallelismo tra musica e architettura. Le sperimentazioni e gli studi al riguardo hanno portato ad una gamma infinita di risultati, a volte anche piuttosto bizzarri. Prendendo spunto da questo legame riflesso sulle evidenze e peculiarità del nostro territorio, potrebbero essere avviate una serie di iniziative quali:

  • La musica della Basilica – concorso internazionale di composizione in tre categorie (orchestrale, corale polifonico, ensemble da camera). Dalle proporzioni geometriche ed aritmetiche del De Architectura di Vitruvio e della sua basilica ad una composizione originale che ne rispecchi le fattezze.

  • La psicoarchitettura musicale – L’influsso dei luoghi e dei monumenti sull'opera dei compositori e dei compositori di Fano e dintorni. Convegni e gruppi di ricerca psico-musicale.

  • Effetto eco - la policoralità dalla basilica di San Marco a Venezia ai salmi a 4 cori composti da L. Da Viadana a Fano nel 1612. L’effetto stereofonico di eco nasce dalle possibilità offerte dai luoghi. Concerto realizzato in collaborazione con il coro della città d'origine del compositore, Viadana provincia di Mantova.

  • La musica della Flaminia - riscoperta delle opere e dello stile dei compositori che operarono nelle cappelle musicali delle città affacciate sulla via Flaminia. Concerti tra Fano, Fossombrone, Cagli, Pergola, Urbino, Pesaro, nelle chiese e cattedrali che ospitano anche organi a canne di notevole fattura e pregio artistico.

  • Concerti d’organo intesi a sviluppare, con debite presentazioni, i legami dello strumento e della musica organistica alle architetture, specie quelle albertiane: “… ciò che tu muti si discorda tutta quella musica…”, scriveva Leon Battista Alberti nel 1454 a Matteo de’ Pasti a conferma della chiarezza di visione dei problemi architettonici e della sua concezione dell’architettura come armonia.

  • L’uomo e la macchina - da un algoritmo che calcola le proporzioni di un edificio o di un’opera d’arte ad una musica generata dal computer.

  • Olimpiadi corali I edizione - incontro quadriennale dei cori delle città e Cattedrali gemellate con Fano.

Con questa esposizione, più lunga rispetto ad una cartella richiesta in quanto lavoro corale di più istituti culturali operanti all’interno di questa realtà diocesana, il Vescovo e la Diocesi tutta si augura di poter apportare un contributo fattivo, anche se pur minimo, alla redazione di quello che sarà il fascicolo che supporterà la candidatura di Fano, sperando che il

lavoro di raccordo che scaturirà dai numerosi progetti che enti ed associazioni sono stati chiamati a realizzare, possa essere apprezzato e dare il risultato che tutta la città di Fano si augura di raggiungere.