Descrizione
Un servizio che manca alla città di Fano ma al quale gli assessorati alle Politiche comunitarie, all’Ambiente, al Demanio e ai Lavori pubblici stanno dedicando un intenso lavoro sinergico. L’obiettivo? Realizzarla grazie al bando regionale fondi Feampa, cioè le risorse dedicate ad Affari Marittimi, per la Pesca e l'Acquacoltura, dal quale il Comune potrebbe ottenere 200mila euro.
“A prescindere dal bando, vogliamo realizzare questo intervento che la città attende da anni. Lo smaltimento dei rifiuti, grandi e piccoli, raccolti in mare è un problema che persiste da tempo – ha spiegato nella conferenza di venerdì 31 gennaio il sindaco Luca Serfilippi. - In questi mesi abbiamo lavorato alla progettazione e individuato soluzioni per migliorare la vivibilità del porto e il suo decoro, prevedendo l’installazione di una stazione di smaltimento rifiuti innovativa, intelligente e smart”. Centrale, viste le diverse deleghe interessate dal progetto, il ruolo del vicesindaco Loretta Manocchi: “L’ufficio Europa è il punto di partenza e, speriamo, anche di arrivo di questo progetto. L’esigenza di un’isola ecologica in grado di smaltire i rifiuti pescati in mare, sia di piccolo taglio che ingombranti, è un input che giunge direttamente dagli operatori di settore”. “Noi abbiamo recepito questa istanza – ha proseguito il vicesindaco – e abbiamo individuato nel bando Feampa della Regione un’opportunità preziosa per la realizzazione dell’opera, fermo restando che la sensibilità dell’Amministrazione per questa problematica va al di là dell’auspicato ottenimento dei fondi”. “Oltre alle Politiche comunitarie – ha concluso – sono coinvolti a livello normativo vari altri ambiti, dall’Urbanistica al Demanio, fino all’Ambiente e alle Partecipate, visto il contributo di Aset in materia di rifiuti. Fondamentale, chiaramente, la collaborazione con i Lavori pubblici che hanno curato nel concreto il progetto finale”.
E’ stato proprio Gianluca Ilari, assessore ai Lavori pubblici, a descrivere in cosa consiste l’opera che l’Amministrazione intende realizzare: “I moduli che andranno a comporre l’isola ecologica informatizzata, più semplicemente ‘ecoisola’, saranno posizionati – ha spiegato Ilari – su un basamento in calcestruzzo armato recintato da una ringhiera zincata. In un primo modulo sarà possibile conferire plastica, alluminio, secco indifferenziato e piccole apparecchiature elettriche ed elettroniche non più funzionanti come telefonini, telecomandi, chiavette usb e così via. Il secondo modulo sarà dedicato esclusivamente agli ingombranti. Entrambi saranno dotati di videosorveglianza, dispositivi di identificazione per gli utenti e sistemi anti effrazione. Non più cassonetti maleodoranti dunque, ma un’area attrezzata che riceve rifiuti nel rispetto dell’ambiente senza degradare il luogo della città che la ospita”.