ZANZARA TIGRE QUESTA SCONOSCIUTA
ZANZARA TIGRE, Intervento di disinfestazione urgente Zona Lido -Porto canale. -Fano, -
Fano li 15.09.2023 - A completamento della campagna di prevenzione volta al contenimento della diffusione dell'Aedes albopictus, meglio nota come Zanzara Tigre, eseguita Giovedì 14 Settembre 2023, l'U.O.C. Ambiente del Comune di Fano informa la cittadinanza che nelle ore mattutine di SABATO 16 E DOMENICA 17 SETTEMBRE, verranno effettuati trattamenti adulticida e larvicida volti al contenimento della proliferazione della Zanzara tigre (Aedes albopictus) nell’Area di cui all’ordinanza 29 del 13.09.2023, (planimetria allegata) comprendente le seguenti Vie:
Via C. Spontini, Via X Febbraio, Via Franceschini, Via Gorizia, Via Trieste, Via Trento, Piazzale Calafati, Largo V Bertini e V. Gramolini, Via dello Squero, Via C. Simonetti, Largo Seneca,. Viale Cairoli, Molo di Ponente, Via N. Sauro, Via Toti, Via della Marina, Via Caditi del Mare, Via Rossetti, Viale Adriatico (parte), Largo della Lanterna”
I trattamenti avranno inizio, indicativamente, DALLE ORE 03,00 ALLE ORE 06,00 DI SABATO 16 SETTEMBRE E DI DOMENICA 17 SETTEMBRE 2023, a l’intervento sarà condotto con PRODOTTI E MODALITA’ DEFINITE NEL PNA 2020 2025
Qualora le condizioni meteo climatiche non siano idonee all'esecuzione dell'intervento, lo stesso sarà posticipato alla prima data utile successiva
Le precise disposizioni nonchè l'area di aspersione del prodotto, sono dettagliate nell’ordinanza sindacale n. 30 del 15.09.2023 (in allegato)

Ordinanze di Disinfestazione
Data di Creazione 07 agosto 2020
Nome file | Informazioni | Aggiornato il |
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Appartenente all’ordine dei ditteri, famiglia Culicidae, genere Aedes e specie albopictus, la Zanzara Tigre, arrivata in Italia nel 1990 con il commercio dei copertoni usati, è ormai ben adattata ai nostri ambienti. E’ quindi a tutti gli effetti una zanzara italianizzata.
Dal punto di vista dell’aspetto, Aedes albopisctus si distingue molto bene dalla Zanzara Comune per la livrea “tigrata”. L’adulto di Zanzara Tigre, infatti, ha un corpo nero con striature bianche su capo, torace, addome e zampe. Le sue dimensioni sono comprese tra i 4 e i 10 mm.
Il ciclo vitale della Zanzara Tigre, come di tutte le zanzare, comprende 4 stadi: uovo, larva, pupa e adulto. Le uova sono nere e lunghe circa mezzo millimetro. Le larve, che crescono e si sviluppano in acqua, quando non disturbate, stanno appena sotto la superficie e respirano col sifone. L’adulto, infine, conduce vita aerea.
ORIGINE E DIFFUSIONE
La Zanzara Tigre ha come areale originario il Sudest asiatico. Nella seconda metà del ‘900 si è diffusa in numerosi paesi dell’Africa, in larga parte degli Usa, nel Sudamerica, in Australia e nelle isole del Pacifico. In Europa è stata avvistata per la prima volta in Albania nel 1979. Le prime segnalazioni in Italia risalgono, invece, al 1990 nella città di Genova. Oggi la Zanzara Tigre è diffusa su gran parte del territorio nazionale. È presente anche in Francia, Spagna, Svizzera, Montenegro, Olanda, Grecia, Croazia, Slovenia, Bosnia Erzegovina, Albania e Israele.
La presenza di “siti a rischio”, come appunto i pneumatici usati e altri contenitori dove ristagnano anche piccole quantità di acqua, ha consentito la creazione di “aree primarie di colonizzazione” dalle quali è iniziato l’insediamento del territorio circostante. Attualmente la diffusione in nuove località avviene in gran parte per trasferimento passivo tramite il traffico veicolare.
ABITUDINI
Particolarmente aggressiva, la Zanzara Tigre è attiva anche in pieno giorno. Nonostante possa pungere anche uccelli, rettili e perfino anfibi, la femmina di Ae. albopictus attacca preferibilmente l’uomo procurando pomfi e irritazioni fastidiose. Dato che non vola molto in alto, tende a pungere soprattutto le gambe degli esseri umani.
Gli adulti generalmente preferiscono spazi aperti, al riparo negli ambienti freschi e ombreggiati e trovano quindi rifugio soprattutto tra l’erba alta, le siepi e gli arbusti. Tuttavia, negli ultimi anni sono stati segnalati abbondantemente anche in zone assolate come i parcheggi dei supermercati o nelle aree industriali, dove ci sono pochi alberi.
Tradizionalmente, si riteneva che la Zanzara Tigre non si spostasse più di poche decine di metri. Studi recenti dimostrano, al contrario, che è capace di effettuare spostamenti anche di centinaia di metri, avvicinandosi al chilometro.
IL CICLO DELLA ZANZARA TIGRE
L a femmina di Aedes, responsabile delle punture all’uomo, può compiere diversi pasti di sangue a distanza di 3-5 giorni uno dall’altro e in condizioni ottimali (ad esempio in laboratorio) può vivere anche più di 40 giorni.
A partire da circa 60 ore dopo il pasto di sangue le femmine depongono tra le 40 e le 80 uova, disponendole singolarmente appena sopra il livello dell’acqua. In laboratorio si è visto che ogni femmina è in grado di deporre le uova anche per 7 cicli consecutivi, per un totale di 350-450 uova per individuo nell'arco di vita.
Grazie a raffinati meccanismi bio-fisiologici, le uova di Zanzara Tigre possono sopravvivere in forma quiescente anche durante il freddo invernale e i periodi di siccità. Una umidità del 60-70% e temperature di 25°C sono sufficienti a far sopravvivere circa un quarto delle uova deposte per 4 mesi. Addirittura, le uova si sono dimostrate capaci di sopravvivere a -10°C per 24 ore!
Basta però che le uova siano sommerse anche in una minima quantità d’acqua per un’ora, a temperature miti, per schiudersi. Se l’immersione si prolunga per almeno 7 giorni, il ciclo adulto della zanzara riparte. In primavera e autunno, dalla deposizione delle uova fino allo sfarfallamento dell’adulto passano in media 15-20 giorni, mentre in piena estate questo periodo si accorcia a soli 6-8 giorni.
La lotta alla zanzara tigre non può avere esiti positivi senza un attivo coinvolgimento della popolazione. I siti a rischio di infestazione da zanzara tigre nelle aree pubbliche sono infatti solo il 20-30% del totale. Il rimanente 70-80% delle zone a rischio è di proprietà privata. E' quindi necessario che i cittadini mettano in atto misure di prevenzione e di trattamento nelle aree di loro competenza.
Cosa fare:
trattare regolarmente con prodotti larvicidi (in base alle indicazioni riportate in etichetta, da 7 gg a 4 settimane a seconda del tipo di prodotto) i tombini e le zone di scolo e ristagno
eliminare i sottovasi e, ove non sia possibile, evitare il ristagno di acqua al loro interno
verificare che le grondaie siano pulite e non ostruite
coprire le cisterne e tutti i contenitori dove si raccoglie l’acqua piovana con coperchi ermetici, teli o zanzariere ben tese
tenere pulite fontane e vasche ornamentali, eventualmente introducendo pesci rossi che sono predatori delle larve di zanzara tigre
Cosa non fare:
accumulare copertoni e altri contenitori che possono raccogliere anche piccole quantità di acqua stagnante
lasciare che l’acqua ristagni sui teli utilizzati per coprire cumuli di materiale e legna
lasciare gli annaffiatoi e i secchi con l’apertura verso l’alto
lasciare le piscine gonfiabili e altri giochi pieni di acqua per più giorni
svuotare nei tombini i sottovasi o altri contenitori

Anche la protezione individuale dalle punture è importante: all’aperto, in zone ricche di vegetazione, occorre ricordare che la zanzara tigre è attratta dai colori scuri e dai profumi, occorre usare repellenti sulla pelle e sugli abiti (con cautela nei bambini e nelle donne incinte); al chiuso è consigliato usare spiralette e altri diffusori di insetticidi.
Chi viaggia all’estero, in vacanza o per lavoro, può adottare alcune precauzioni per ridurre la possibilità di essere punto. Oceano indiano, Sud-Est asiatico, America centrale, Sud America, Africa sono le zone dove le malattie Chikungunya e Dengue sono diffuse. In queste zone è opportuno portare con sé prodotti repellenti contro gli insetti, indossare vestiti di colore chiaro (camicie con maniche lunghe, pantaloni lunghi), soggiornare preferibilmente in ambienti con impianto di climatizzazione o con zanzariere alle porte e alle finestre. E chi sia stato esposto al rischio di punture, al rientro dal viaggio presti attenzione ad eventuali sintomi (febbre alta, dolori articolari) e a quel punto consulti subito il medico di famiglia, segnalando il Paese in cui ci si è recati.