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Progetto "Metaurilia Orto di Mare" per il dossier per la candidatura di Fano a Capitale della Cultura 2021

Contributo a cura di Circolo ricreativo - culturale Albatros '87

Alleghiamo come richiesto, il nostro contributo alla Candidatura in oggetto.
Attraverso il coinvolgimento di un territorio marginale, ma con una storia unica e speciale, riteniamo di poter intercettare diversi obiettivi del bando:
a) il miglioramento dell’offerta culturale, la crescita dell’inclusione sociale e il superamento del cultural divide;
b) il rafforzamento della coesione e dell’inclusione sociali, nonché dello sviluppo della partecipazione pubblica;
c) il rafforzamento degli attrattori culturali per lo sviluppo di flussi turistici, anche in termini di destagionalizzazione delle presenze;
d) l’utilizzo delle nuove tecnologie, anche al fine del maggiore coinvolgimento dei giovani e del potenziamento dell’accessibilità;
e) la promozione dell’innovazione e dell’imprenditorialità nei settori culturali e creativi;
f) il conseguimento di risultati sostenibili nell’ambito dell’innovazione culturale;
g) il perseguimento della sostenibilità così come indicato dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU (il nostro progetto intercetta gli obiettivi 3-4-10-11-12-13-15).

Crediamo che il nostro progetto possa contribuire a rendere una frazione di Fano, oggi piuttosto disordinata ed inospitale, un luogo "abitabile", "innovativo", e capace "di "riusare" in modo sostenibile le sue risorse.
Siamo inoltre disponibili a dare il nostro contributo ai "cantieri" che si vogliono avviare. Pensiamo di poter meglio intercettare quelli dal titolo "Città e territorio" e "Città che legge".


PROGETTO "METAURILIA ORTO DI MARE” 2020-2021
Gruppo di lavoro:
M. P. – urbanista
G. M. – giornalista
O. M. – geometra
Circolo Albatros - Metaurilia


INTRODUZIONE
Questo progetto è nato nel 2017 dal desiderio di restituire luce, identità, valore, dignità, ad una frazione di Fano, che ai fanesi appare remota ed appannata, una sequenza di edifici che si susseguono velocemente anonimi, stretti tra la ferrovia e la statale Adriatica, e tra la statale e la campagna.
Ma chi ha la ventura di percorrere Metaurilia a piedi, rischiando ogni istante la vita sulla strada, scopre un ritmo, un ordine, intuisce un disegno ed un senso. Chi conosce i suoi abitanti e va a trovarli, magari visitando il cuore pulsante della borgata, il circolo Albatros, scopre la vivacità di una comunità, il grande senso di appartenenza al territorio, e comprende che quel disegno urbanistico ha avuto un prodotto sociale fortemente identitario e singolare, insospettabile.
Di qui la curiosità di conoscere, di andare a fondo nella Storia e nelle Storie, di superare tabù, e raccontare, mostrare, condividere con tutti i mezzi, una peculiarità del nostro territorio, che tra luci ed ombre intriga, indigna, commuove, insegna.
Metaurilia infatti, analogamente ad Aprilia, Sabaudia, Pontinia, Littoria nel Lazio, nasce negli anni ’30, per volere del Duce, nell’ambito delle politiche di ruralizzazione e delle bonifiche integrali: molti terreni improduttivi o abbandonati furono acquisiti od espropriati, permettendo il passaggio di gran parte delle aree bonificate sotto il controllo pubblico, che finanziava massicciamente non solo gli interventi idraulici ma anche le opere di trasformazione agraria dei terreni improduttivi per consegnarli, in lotti, a piccoli proprietari.
Esempio unico nelle Marche, Metaurilia presenta un insolito schema di appoderamento, con 115 case coloniche identiche disposte a distanze costanti lungo la strada statale Adriatica e la Provinciale Orcianese. A ciascuna casetta spettava un solo ettaro di terreno. Probabilmente caso unico in Italia, quell'ettaro non era destinato alla cosiddetta allora "Battaglia del Grano" ma ad una singolare "sfida" tutta fanese: incrementare in modo esponenziale la produzione del cavolfiore tardivo. Grazie a Metaurilia ed ai suoi promotori l'economia fanese per decenni girò vorticosamente attorno all'orticoltura arricchendo l'intera città.
A circa metà percorso, sulla Statale, si trovano gli edifici pubblici e produttivi dell'epoca: la chiesa, la cooperativa, la fabbrica della conserva e la scuola. Quelle 115 famiglie, provenienti dalle campagne fanesi di allora (Paleotta, Villa Uscenti, Cuccurano, Caminate, Orti Garibaldi, Metaurilia stessa ecc.) oggi continuano ad abitare questo territorio, queste casette, variamente rimaneggiate, colonizzate da nonni e padri, e vivono una sorta di appartenenza ad una comunità speciale. Le loro storie raccontano un impianto, un’evoluzione, ed una grande volontà di non dimenticare.


OBIETTIVO
Dopo una prima fase esplorativa, costituita di incontri, qualche intervista, ricerche bibliografiche, l’obiettivo su cui il gruppo di lavoro converge perché centra al meglio tutte le disparate suggestioni è la creazione e lo sviluppo di un ecomuseo, che potremmo chiamare “Metaurilia Orto di Mare”. Il progetto fa sua la definizione di "ecomuseo" data dalla Provincia di Trento:

“Un ecomuseo, diversamente da un normale museo, non è circondato da mura o limitato in altro modo, ma si propone come un'opportunità di scoprire e promuovere una zona di particolare interesse per mezzo di percorsi predisposti, di attività didattiche e di ricerca che si avvalgono del coinvolgimento in prima persona della popolazione, delle associazioni e delle istituzioni culturali. Inoltre si può dichiarare che il museo diffuso appartiene alla comunità, che è essa l'ecomuseo.
L'ecomuseo interviene nel territorio di una comunità, nella sua trasformazione ed identità storica, proponendo "come oggetti del museo" non solo gli oggetti della vita quotidiana ma anche i paesaggi, l'architettura, il saper fare, le testimonianze orali della tradizione, ecc...
Può essere un territorio dai confini incerti ed appartiene alla comunità che ci vive. Un ecomuseo non sottrae beni culturali ai luoghi dove sono stati creati, ma si propone come uno strumento di riappropriazione del proprio patrimonio culturale da parte della collettività."


Immaginiamo l'Ecomuseo come spazio di rigenerazione della frazione ed occasione di riqualificazione urbana e rinascita economica, dove i Metaurili sono attori, promotori, lavoratori, propulsori: immaginiamo corsi e laboratori intergenerazionali sul dialetto, la gastronomia, l'orto e tanto altro. Immaginiamo la biblioteca degli Umili, una piccola Memo frazionale. Immaginiamo di ospitare convegni, mostre temporanee, cineforum su temi che intercettano la cultura degli umili. Immaginiamo che ciò consenta di recuperare uno spazio di "eco-diversità" e consentire così l'arricchimento sociale, economico e turistico della nostra città e della nostra gente. Immaginiamo che l'Ecomuseo consenta di attrarre i turisti "lenti ed intelligenti", nuove attività economiche, punti ristoro, pist-top bici, orti per i bagnanti.


SVILUPPO DEL PROGETTO
Posto il punto di arrivo, l’ecomuseo, il progetto si articola in step che, come un sasso lanciato nell’acqua, crea cerchi concentrici sempre più ampi, e sviluppa via via azioni sempre più impegnative ed ambiziose, nonché onerose, ma anche capaci, se ben sostenute, di produrre benefici economici di non poco conto.
Nel 2018 è stato realizzato il sito www.ecomuseometaurilia.it e la pagina FB www.facebook.com/metaurilia/.
Nell’estate 2018 è stata realizzata la prima edizione della mostra “Metaurilia Orto di Mare” presso la scuola dell’infanzia di Metaurilia, e nella primavera 2019 la seconda edizione a Palazzo Bracci Pagani, nel cuore di Fano. Entrambe le edizioni sono state accompagnate da eventi che hanno riscosso grande interesse e contribuito a diffondere la storia di Metaurilia ed il suo valore culturale, storico ed identitario: un concerto, uno spettacolo teatrale, una passeggiata immersiva, un seminario a tema sono solo alcuni degli eventi di maggior successo.
Sempre nel 2018 è stato realizzato un plastico/diorama alla scala 1:87 che rappresenta una delle casette ed il suo orto, per rendere concreta e visibile la vita che si svolgeva in questo territorio negli anni Trenta-Quaranta. Tale plastico è in fase di ampliamento.
Da un'idea di docufilm si è passati al progetto più ambizioso di un film sulla Borgata. Nel 2019 è stato scelto un regista di grande esperienza cinematografica e televisiva, Stefano Alleva, che ha scritto insieme all'equipe il soggetto ed il pretrattramento. Nel corso del 2020 si intende promuovere questo progetto cinematografico per individuare un produttore ed i fondi necessari alla sua realizzazione. Il film, sullo sfondo di Metaurilia, e delle tante storie che i bambini di allora ci hanno raccontato, narra un'epoca, un'economia, un territorio. Il tema è il coraggio di guardare il passato senza sconti, superando tabù, per costruire un futuro consapevole, sostenibile, felice. Il progetto cinematografico intende inoltre coinvolgere le professionalità locali e le scuole nel percorso di preparazione e produzione del film.


Sono inoltre in fase di ideazione e scrittura, da parte del gruppo di lavoro e di altri collaboratori, una serie di progetti editoriali: un’estensione del libro del Cavolo di V. Valentini, un libro illustrato dall'artista John Betti con testi di Pia Miccolie Maura Garofoli (pagine illustrate con aneddoti e foto di ciascuna delle 115 famiglie), un testo multidisciplinare illustrato relativo a storia, urbanistica, architettura, alimentazione, orticoltura, caccia, pesca, artigianato e quant’altro sia emerso in questi anni di ricerca.


ACQUISIZIONE ED ALLESTIMENTO DELL’ECOMUSEO
La realizzazione dell’ecomuseo può essere articolata nei seguenti passaggi:
a. Una casetta, museo vivente
Acquisizione di una delle casette rimasta pressochè intatta, per trasformarla in un museo “vivente”: potrebbe essere arredata con oggetti d'epoca, ed essere organizzata come un laboratorio in cui insegnare antichi mestieri e tradizioni: fare il pane, cucire, sbiancare le lenzuola, fare oggetti in legno e quant'altro possa emergere dai racconti e dalle esperienze dei residenti.
Il terreno all'esterno può essere esso stesso un laboratorio dove apprendere le tecniche idrauliche di bonifica, l'irrigazione, i segreti dell'orticoltura e della pesca di allora, promuovere l'agricoltura biologica, la biodiversità, il recupero di ortaggi e sapori antichi ecc.
b. Un magazzino d’epoca, il museo permanente e sede dell'Ecomuseo
Allestimento permanente dei materiali esposti alle due precedenti mostre, capaci di narrare le vicissitudini storiche, urbanistico-architettoniche, produttive, familiari e sociali della borgata.
La mostra permanente dovrebbe essere allestita in uno dei due magazzini d’epoca nei pressi della chiesa di Metaurilia, sul piazzale Alceo Pucci.
La Cooperativa appartiene al Comune, ma al momento è sede di un’associazione e richiede lavori di ristrutturazione.
La Fabbrica della Conserva è di proprietà privata, ed al momento pressochè sfitta, con spazi ampi ed idonei. Anch’essa necessita di lavori di ristrutturazione.
c. Riqualificazione urbana
La riqualificazione di uno (o di entrambe) gli edifici dovrebbe andare di pari passo con la riqualificazione del piazzale, da trasformare in piazza, per restituire una centralità alla frazione, dove poter vivere la memoria, la bellezza, la socialità, il relax, il divertimento, il ristoro garantendo così anche il successo delle attività commerciali che volessero tornare ad insediarsi in questo luogo, e restituendo attrattività abitativa e turistica alla zona.
d. Un percorso narrativo/testimoniale turistico
In sinergia con l’Amministrazione Comunale potrebbe realizzarsi un itinerario pedonale, tramite la realizzazione indispensabile e non più rinviabile di marciapiedi ed attraversamenti lungo la statale Adriatica che garantiscano la sicurezza dei pedoni ed il rallentamento delle auto. Tale percorso potrà essere aricchito da una apposita segnaletica di gradevole estetica che esponga il numero di ciascun lotto/casetta, porti il nome, o meglio il soprannome di ciascuna famiglia cui venne assegnato il lotto, ed un piccolo “cameo” illustrato della sua storia e quotidianità. I camei sono già in elaborazione da parte dell'artista John Betti. Ci ispiriamo per esempio alle “storie sulle porte” di Tonino Guerra a Pennabilli ed al suo museo diffuso (http://www.museoiluoghidellanima.it/).
e. Elaborazione di un progetto di gestione dell'Ecomuseo
Si intende studiare una forma di gestione dell'Ecomuseo che mantenga viva l'attenzione sulla borgata, ne accresca il patrimonio documentale e testimoniale, ne organizzi le attività didattiche e ludiche, e gli eventi culturali correlati.


I SERVIZI DELL'ECOMUSEO
L'ecomuseo si propone non solo come luogo della narrazione, ma come propulsore culturale e sociale della Borgata, promuovendo studi, collaborazioni, mostre temporanee, convegni, spettacoli, concerti, laboratori, escursioni, progetti capaci di diventare motori di rigenerazione urbana ed umana della Borgata e per estensione, di quanti si riconosceranno nelle sue narrazioni. Protagonisti ed artefici delle diverse attività saranno i Metaurili stessi che avranno piacere di essere coinvolti nelle diverse iniziative.
La sede dell'Ecomuseo "Metaurilia Orto di Mare" potrà offrire quindi i seguenti servizi:
• una mostra permanente relativa alla narrazione del territorio;
• mostre temporanee proprie o altrui su temi che approfondiscano ed arricchiscano le diverse sezioni della mostra permanente;
• "La biblioteca degli Umili", una collezione di testi che trattano del territorio fanese "non urbano", e della storia e delle tradizioni "di una volta" (agricoltura, pesca, caccia, flora, fauna, gastronomia, edilizia povera, dialetti, ecc.);
• una "sala studio" per ragazzi e studiosi del territorio;
• una sala multimediale per conferenze, proiezioni, concerti, laboratori ecc;
• l'angolo de "Il nonno racconta..." dove dare spazio, a cadenze stabilite, all'incontro tra le generazioni;
• bar/punto ristoro.


CICLABILE FANO SENIGALLIA
Il nostro progetto valorizza un territorio che può essere apprezzato soprattutto in modalità lenta: la ciclabile Fano Senigallia sarà per Fano e per Metaurilia in particolare una straordinaria opportunità di sviluppo sostenibile. Il turista lento è un turista attento, che si ferma, entra, si immerge, fa esperienza. E noi vogliamo trovarci pronti.


LE RISORSE
ll Comune di Fano, la Regione Marche ed alcune importanti aziende locali sostengono il progetto "Metaurilia Orto di Mare". Nel 2020 si intende estendere le collaborazioni con Enti, Istituti di Ricerca, Università ed Associazioni al fine di accrescere la qualità del progetto, fare rete, e partecipare a bandi europei.