Classicismo e Manierismo - Secolo XVI

Con il secolo XVI si può finalmente parlare anche di una ‘officina’ pittorica fanese.

E’ evidente il riferimento alle due distinte famiglie dei Morganti (Bartolomeo, Pompeo, Giovanni Francesco, Michelangelo e Ottavio) e dei Persciutti (Giuliano, Pietro, Orfeo, Domenico ed Ercole Orfeo); sulle tracce, tutti, del raffaellismo di moda, con provinciali arcaismi santiano-perugineschi e riferimenti lotteschi alcuni e con netta impronta nordica e protomanieristica altri.

Prima e oltre la metà del secolo va poi anche registrata la presenza di maestranze settentrionali (compresa quella dell’attivissimo scalpellino Giovanni Bosso) a cui va in parte attribuita la costruzione della nuova chiesa e convento di S. Maria Nuova (pag. 72) e della nuova chiesa e convento di S.Paterniano (pag. 68), oltre alla nuova loggia del palazzo già malatestiano, diventato sede le Magistrato civico. Né possono essere dimenticate un paio di severe dimore patrizie come Palazzo Castracane e il bel Palazzo Martinozzi (pag. 101)  o la piccola deliziosa facciata protobarocca della Chiesa di S. Silvestro, opera forse dell’architetto Filippo Terzi, mentre del veneziano Giacomo di Stefano Bambagiani sono il maestoso portale della già ricordata chiesa di S. Paterniano e il bellissimo puteale collocato al centro del chiostro della stessa chiesa. Di fine secolo, infine, è la graziosa Statua della Fortuna (pag. 39), realizzata dall’urbinate Donnino Ambrosi per la vecchia fontana di piazza.